Itinerario Abetone in Estate

Cosa fare all’Abetone in Estate?

All’Abetone, in estate, scoprirete delle meraviglie impossibili da immaginare durante il suo inverno Innevato.

L’Abetone, conosciuto principalmente per le sua piste da sci, non è solamente una montagna innevata dove divertirvi sulla neve.

Quando la neve se ne va via, i sentieri che attraversano i secolari boschi fino ai crinali delle nostre montagne, ci guidano attraverso angoli di natura incontaminata che rigenerano lo spirito ed il corpo.

Lo staff dell’Hotel la Primula ha creato una mini guida di 6 giorni per scoprire tutte le bellezze dell’Abetone e dell’Appennino Tosco Emiliano.

Primo giorno, lunedì

Abetone, immerso nel cuore dell’Appennino settentrionale, fra le provincie di Pistoia e Modena, un tempo meta di viandanti a cavallo che costretti ad attraversarlo vi sostavano per trascorrere la notte presso la “Vecchia Posta” prima di riprendere il viaggio.

Abetone, un paese piccolo e allegro, dove ritrovare un po’ di quiete soprattutto quando si va … per monti. Allora perché non incominciare con una facile e rigenerante passeggiata fino alla “Fontana” del Monte Maiori?

Dal bar Lo Chalet vicino alle Piramidi, prendete la prima strada a destra e al bivio svoltate ancora a destra. Ci impiegherete circa un’ora e mezzo (andata e ritorno), camminando con un passo regolare, per una strada sterrata, piana o leggermente in salita, costeggiata da abeti (abete bianco) e rovi di more e lamponi.

Lungo il percorso potrete anche sostare sulle tante panchine di legno per riposare all’ombra di freschissimi faggi.

Dopo pranzo, nel pomeriggio, fatevi una passeggiatina fino al Passo dell’Abetone, (500 mt. dal nostro albergo) vari negozi che espongono prodotti locali e del sottobosco vi suggeriranno un’idea regalo da portare ad amici e parenti che sono rimasti a casa.

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Secondo giorno, martedì

Se siete disposti a fare 10 km in macchina (andata e ritorno) per vedere la più bella Faggeta di tutto l’Appennino percorrete la statale 12 in direzione di Pistoia e in località Fontana Vaccaia, subito dopo la frazione delle Regine, sulla destra trovate il bivio per Pian di Novello.

In località La Casetta (proprio sul tornante prima del paese di Pian di Novello) parcheggiate sulla destra e iniziate la vostra passeggiata, lievemente in salita all’inizio ma poco dopo la strada degrada e spiana.

Vi inoltrerete per una strada all’inizio asfaltata e poi sterrata circondati da un bellissimo bosco di faggi e la luminosità che donano all’ambiente sarà la prima cosa che vi sorprenderà.

Piccole fontane, costruite dagli operai del Corpo Forestale , in pietra serena, saranno l’ideale per rinfrescarvi, le minuscole casette che vedrete qua e là sui faggi, sono abitate da pipistrelli; ma non abbiate paura di giorno dormono e vari cartelli disseminati lungo il percorso vi spiegheranno come vive questo piccolo mammifero (specie protetta).

Ci impiegherete circa un’ora e mezzo (andata e ritorno) per arrivare al primo rifugio (Rifugio Lagacciolo) una piccola costruzione di legno e pietra, costruita dal Corpo Forestale e dove troverete una nuova fontana per rigenerarvi.

Nel pomeriggio fate 200 mt. a piedi, direzione Pistoia, subito dopo il Ponte sul fiume Lima, girate a destra, lasciate a sinistra la Sede del Corpo Forestale, troverete un bivio, andate a destra e vi troverete immersi in un fresco e luminoso bosco, il cosiddetto “Viale Regina Margherita”; percorretelo fino a raggiungere la sede del Comune di Abetone; andata e ritorno ci impiegherete 40 minuti, la salita è dolce e avrete la sensazione di perdervi; ma non vi preoccupate siete a poche centinaia di metri dalla statale.

Arrivati nel piazzale del Comune potrete decidere se andare a destra e scendere nella piazza principale del paese oppure proseguire la passeggiata verso sinistra, prendere la via del Pescinone, costeggiata da graziose villette, in una delle quali viveva il campione nostrano Zeno Colò.

Proseguite poi fino ad intersecare una delle storiche piste dell’Abetone “La Riva” dove in anni ormai passati, 1940/1950, si allenavano i più grandi sciatori abetonesi : Celina Seghi (detta Topolino per la sua velocità) , Gualtiero Petrucci, Vittorio Chierroni e naturalmente Zeno.

Attraversate la pista e raggiungete “Villa Larici”. Il percorso dalla sede del Comune è facile e dura circa mezz’ora (andata e ritorno).

Zeno Colo, Fernand Grosjean, James Couttet 1950
Zeno Colo, Fernand Grosjean, James Couttet 1950

Terzo giorno, mercoledì

Se vi è piaciuta la passeggiata fino alla “Fontana”, oggi, potete ripercorrerla e zainetto in spalla, proseguire fino alla “Casetta di Lapo”, un piccolo e grazioso rifugio, gestito dalla Scuola di Sci “Monte Gomito” e dove, Boris, è sempre disponibile a darvi qualche ulteriore informazione.

NB: Il percorso dalla Fontana alla Casetta di Lapo prevede qualche breve salita; a circa metà percorso, proprio dove il sentiero si restringe potrete ammirare sulla sinistra una bella pianta di “Bella Donna” dalle bacche nere e lucenti, ammiratela ma non toccatela, usata in medicina, è per noi velenosa. Poco più avanti potrete ammirare degli abeti secolari, altissimi e dritti dei quali farete fatica a vederne la cima; sentirete un forte profumo di resina che larici abeti e pini emanano nell’aria.

Per arrivare alla Casetta di Lapo ci impiegherete circa tre ore (andata e ritorno), ma quando raggiungerete la meta vi si presenterà un panorama bellissimo, vi troverete ai piedi del Monte Libro Aperto e potrete ammirarne tutta la “loro”, (le cime sono due) maestosità.

I prati intorno sono pieni di odorosi cespugli di ginepro, di enormi margherite dette “Carline”, di numerosi e minuscoli fiorellini e variopinte farfalle.

Nel pomeriggio prendete la macchina (direzione Pistoia) e dopo due chilometri, sulla sinistra troverete una Chiesetta, parcheggiate nel piazzale Vittorio Chierroni, e incamminatevi verso la “Secchia” , una strada asfaltata immersa nel verde, dopo circa un km.

Troverete sulla destra un cartello che indica dove si trova l’Abete più grosso dell’Appennino, scendete per circa cento metri; lo troverete là alto e imponente; ora provate ad abbracciarlo, tutti insieme, vi sembrerà di essere tra le braccia di un orso buono!

Quarto giorno, giovedì

Lo sapevi che l’Appennino Tosco Emiliano è ricco di piccoli e piccolissimi laghetti? Se volete vederne almeno uno vi proponiamo una gita in “Val di Luce” (o Valle delle Pozze).

Attraversando il Passo dell’Abetone, direzione Modena, percorrete la statale 12 (5 km) fino alla frazione di Faidello e all’altezza dell’Hotel K2 (a destra) troverete un bivio, sulla vostra sinistra, che indica la Val di Luce.

Dopo circa 4 km: di strada arriverete nella valle, dove vi sentirete completamente circondati dalla sommità dei suoi monti.

Parcheggiate e prendete la seggiovia che si trova sulla destra (ce ne sono altre) salite, non fermatevi al primo troncone (“Albergone”), ma proseguite fino al termine della seggiovia.

Mentre salite con l’impianto guardate intorno a voi, vedrete tra le più impegnative piste dell’Abetone e poi guardate sotto di voi, vedrete i raccoglitori di mirtilli, che curvi e silenziosi, raccolgono i frutti con il caratteristico “pettine”.

Quando sarete scesi dalla seggiovia andate a sinistra (ci sono i cartelli del CAI e della GEA che indicano i percorsi), dopo mezz’ora di cammino arriverete al “Lago Piatto”.

Un piccolo specchio d’acqua abitato da tritoni e girini; sedetevi sulla riva, godetevi il panorama e sebbene la gita possa condurvi anche al Lago Nero, per stamattina tornate a casa.

Quinto giorno, venerdì

Oggi siete pronti per affrontare una salita da veri “escursionisti”, prendete la seggiovia “Abetone/Selletta” (di fianco al bar La Casina) e dopo 10 minuti arriverete al “Rifugio La Selletta” dove potrete fare una sosta prima di incamminarvi verso il “Monte Gomito/La Croce”.

Un panorama mozzafiato, a 360°, dove potrete vedere la “Riserva di Campolino”, la “Val di Luce”, la “Pietra di Bismantova”, i versanti dell’Appennino modenese e toscano, alla cima più alta: il “Monte Cimone” e se sarete fortunati, nei giorni in cui il cielo è più limpido, potrete vedere anche il mare, sì, proprio il mar Tirreno.

Prima di tornare indietro, fermatevi sotto l’impianto dell’”Ovovia” un dolcissimo profumo di camomilla vi inebrierà, con le centinaia di piantine sparse qua e là.

La strada per tornare a casa ora è tutta in discesa, ma durante il percorso, fate silenzio, sulla pietraia del Monte Gomito, alla vostra destra, potrete sentire “fischiare” le marmotte e se avete un binocolo potrete anche vederle.

Il percorso dal Rifugio Selletta al Monte Gomito/Croce dura circa tre ore e l’andata è in salita!

Vi piacciono i fiori e in generale la flora della montagna? Oggi pomeriggio andate all’ “Orto Botanico”: A pochi chilometri dal Passo dell’Abetone, la direzione è la stessa che avete preso per andare alla Faggeta di Pian di Novello, dal bivio per Pian di Novello dopo circa un km e mezzo troverete un bivio, andate sulla destra e ancora dopo un km arriverete all’Orto Botanico.

Qui potrete osservare le decine di piante tipiche dei nostri monti e un esperto sarà a disposizione per eventuali informazioni.

A destra dell’Orto Botanico scorre il torrente Sestaione, ricco prevalentemente di trote, della specie Fario, immergetevi le mani e sentirete come sono gelide le sue acque.

Sesto giorno, sabato

Una passeggiata dentro al bosco alle “Sedie del Re” (andata e ritorno un’ora e mezzo circa), perché la montagna non vi accoglie solo con il suo silenzio e con la maestosità delle sue vette, ma è anche ospitale e generosa.

In direzione di Pistoia, dal nostro albergo, dopo 100 mt, prima del Ponte, svoltate a sinistra, la strada prima in discesa tende poi a salire lievemente, inoltrandosi nel bosco.

Andate avanti finché troverete sulla destra un “Salotto Naturale” composto da quattro sedie , ricavate dalle ceppaie di vecchi tronchi di abete e attorniate da altrettanti abeti alti, dritti e sempreverdi.

Sedetevi sulle sedie perché la montagna vi invita al convivio, poi proseguite fino alla Foce della Verginetta, poi, ancora, potreste risalire fino al Monte Maiori o scendere in località La Secchia, ma il tempo è tiranno e dovete tornare indietro.

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In montagna non si finisce mai di camminare e di scoprire nuovi ed affascinanti percorsi, e se le nostre “escursioni” vi sono piaciute, potete anche scoprire cosa fare all’Abetone in Inverno!

Tornate a trovarci e ve ne insegneremo ancora tante. A presto!

Per scaricare il nostro Itinerario, ti basterà solo Cliccare Qui.

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